Exhibition – Graphic – Web – Product – Photography – Editorial
COMMITTENTE
Laboratorio Aperto di Ferrara
ANNO
2020
WHERE
Ferrara
COLLAB
Laboratorio Aperto Ferrara, Dipartimento Architettura Ferrara, NID National Istitute of Design India, Paryavaran Mitra
PATRONAGE
CGIL Ferrara, Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara
PUBBLICATIONS
dezeen, Filo Mag
Mostra, sia virtuale che fisica, nata dall’esigenza da parte del gruppo, di divulgare, sensibilizzare al tema della progettazione consapevole, misurata e de-occidentalizzata. Wasting Safety nasce dal progetto di tesi (Laurea Triennale in Design del Prodotto) di Andrea Pradella, co-fondatore di Plam Creative Studio, e nel 2020, è stato trasformato in mostra virtuale e fisica di carattere divulgativo dal gruppo di progettazione.
La mostra, inaugurata virtualmente il 25 Aprile 2020 tramite la creazione di un apposito sito; è stata successivamente autoprodotta e ospitata dal 25 al 27 giugno 2021, presso Laboratorio Aperto di Ferrara, Ex Teatro Verdi, con il patrocinio del Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Regione Emilia-Romagna, CGIL Ferrara e dell’Università degli Studi di Ferrara; e il partenariato di NID – National Institute of Design, India e Paryavaran Mitra.
La mostra nasce dall’esigenza di divulgare e sensibilizzare al tema della progettazione consapevole, misurata e “de-occidentalizzata”. Non a caso, il percorso allestitivo racconta il contesto, i dati raccolti e l’intero percorso di progettazione, lo sviluppo dalla A alla Z di uno studio sul campo come progettista, in di una delle più grandi metropoli indiane, caratterizzata da particolari esigenze sociali e culturali.
Abstract
Wasting Safety, letteralmente “sprecare sicurezza”, introduce da subito, attraverso un gioco di parole, le tematiche che si propone di mettere in luce. Protagonista è l’uomo al lavoro in un percorso che si sofferma sulla sicurezza e protezione del singolo durante lo svolgimento di un’attività lavorativa. Un focus particolare viene dato al tema, spesso troppo marginale, dei Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.).
I D.P.I. distribuiti in Europa devono portare un marchio che ne attesta la conformità ai requisiti essenziali di salute e sicurezza. L’estetica e l’impatto sociale non sempre vengono contemplati e, quando se ne tiene conto, il modello occidentale è quello imperante.
E se, oltre a sicurezza e salute, parametri indistintamente validi per tutti gli esseri umani, si iniziasse a tener conto della variabile socio-culturale del luogo geografico in cui i D.P.I. devono essere utilizzati?
Le protezioni attualmente esistenti sono progettate sulla base di contesti definiti standard ma non risultano contemplare tradizioni, usanze e valori appartenenti a culture differenti da quella occidentale. Alcuni dispositivi di conseguenza potrebbero risultare discordanti rispetto ai bisogni reali del lavoratore che li utilizza. Per raccontare nuovi aspetti comportamentali dell’uomo al lavoro si è scelto di analizzare un mestiere complesso e poco conosciuto, in un contesto culturale straordinario: le lavoratrici indiane, occupate nella raccolta e smistamento dei rifiuti (waste-collectors). Queste donne, vergognandosi del loro lavoro a stretto contatto con la spazzatura, in alcuni casi scelgono di non indossare dispositivi che possano evidenziare il loro status. Da progettisti, il nostro contributo è quello di proporre un approccio inclusivo a livello sociale e culturale. Durante la mostra si possono osservare diversi prototipi, fotografie di studio, schemi grafici e disegni di progetto.
WS, accendendo un riflettore su di un contesto per noi estremo, vuole simultaneamente mettere in discussione e far riflettere su contesti lavorativi molto più vicini al nostro mondo e sulle reali esigenze di sicurezza/sociali/culturali delle persone a lavoro.
La mostra virtuale
Durante i mesi di pandemia Covid-19 con il lockdown nazionale in atto, Plam ha realizzato il sito web e il virtual tour per permettere l’accesso ai contenuti della mostra da remoto. Sono stati realizzati l’intero comparto iconografico, grafico ed esperienziale, collaborando con un sound designer per l’ambiente audio.
( https://wastingsafety.altervista.org/ )
Allestimento
L’esposizione fisica è stata ospitata nella Torre Scenica dell’Ex Teatro Verdi di Ferrara, un’ampia sala adiacente alla Platea. Un tavolo centrale ospitava un modello stilizzato della città di Ahmedabad, contestualizzando la situazione in cui il progetto è nato. Alcuni robot, viaggiando su un tracciato disegnato, ripercorrono il percorso tipo di una lavoratrice, dalla discarica a cielo aperto al centro di smistamento rifiuti. Gli altri tre tavoli ospitavano i campioni di materiali raccolti durante il periodo di progettazione, gli schizzi di progetto, i modelli e i prototipi. Sullo sfondo le foto realizzate nei mesi di studio, impaginate come fossero una grande mood-board a parete, arricchita da appunti, riflessioni, qr-code con approfondimenti tematici. Una zona della sala era stata allestita con due postazioni VR, in cui era possibile immergersi all’interno di una discarica virtuale. Nella sala adiacente, la proiezione del documentario “Pyrana”: la routine lavorativa all’interno della più grande discarica a cielo aperto della città di Ahmedabad, a cura di Nainisha Dedhia.
L’intero allestimento era pensato come un percorso esplorativo che guidasse il visitatore alla scoperta del progetto. Tutti i contenuti rimangono disponibili online tramite il sito web dedicato: https://wastingsafety.altervista.org/